venerdì 12 settembre 2008

INDECISIONEEEEEEEE


Sono prigioniero della mia indecisione
Perchè è così difficile vivere serenamente tutte la situazioni che giornalmente ci capitano?
Forse dovrei essere meno esigente con me stesso, ma questo non credo sia facile da mettere in pratica.
E allora ? Quale soluzione?
Non c'è soluzione. Continuerò così, a vivere ciò che giornalmente mi capita, senza pensare troppo.
So che non è il modo più maturo di affrontare le cose, ma adesso va bene così.

giovedì 4 settembre 2008

Marocco 2


Ciaooo ho quasi deciso, ritorno in Marocco, per un altro Naturaid, saranno circa 15 giorni di cui cinque a seguire la mitica gara (prima o poi la faccio) e i restanti a pedalare.
Questa volta ai piedi delle bellissime montagne dell' Atlante (si farà infatti la parte bassa) fino alle porte del Sahara.
Sarà un giro più leggero del precedente, e con assistenza a seguito, mi porterà a respirare nuovamente quegli odori, a sentire quei sapori, e a leggere negli occhi curiosi di tutti quei bambini che di volta in volta incontreremo.
non vedo l'ora.

sabato 30 agosto 2008

Rieccomi



Ci siamo, anzi ci ri siamo, come sempre la mia incostanza vince sulla voglia di portare avanti questo proggetto.
Ma ciancio alle bande (almeno finchè dura)

L'altro giorno mentre parlavo al telefono con una amica, mi è venuta in mente una frase:
"lasciatemi quì come una cosa posata e dimenticata", frugando un po nella mia memoria (e anche su google) ho trovato l'origine.
Sono parole di una poesia di Giuseppe Ungaretti, Natale.
Ho pensato che esista una relazione tra l'aver mantenuto nei meandri della mia memoria questa poesia, e la mia avversione per il Natale, e per tutto ciò che lo rappresenta. Devo dire che questa cosa non mi ha lasciato indifferente, il Nostro carattere è la somma delle esperienze vissute.

Non ho voglia

di tuffarmi

in un gomitolo

di strade

Ho tanta stanchezza

sulle spalle

Lasciatemi così

come una cosa posata

in un angolo e dimenticata

Qui non si sente altro

che il caldo buono

Sto con le quattro

capriole di fumo

del focolare

lunedì 26 maggio 2008

Avventura Il mio racconto










Prima di tutto alcuni numeri

7 giorni di pedalata

611 Km

9350 mt di dislivello totale accumulato

tappa più breve 56 km

tappa più lunga 136 km.

Media giro 14,12 km/h

Allora eccoci arrivati all’aeroporto di Marrakech, dopo una breve attesa, vediamo scaricare dall’aereo le nostre bici, imballate come mortadelle, la paura più grande è scongiurata, adesso, bisogna sperare che sia tutto ok. Dopo le formalità di dogana uscendo dall’aeroporto incontriamo la nostra guida Maurizio (persona eccezionale) con un nostro compagno di viaggio Sergio (giovanotto di 58 anni) reduci da una settimana di pedalata (moooolto più tranquilla con un gruppo appena ripartito).

Carichiamo tutto su un furgoncino e ci dirigiamo verso Azilal paesino a circa 180 km da Marrakech. Una volta arrivati ci dedichiamo al montaggio delle bici, qui personalmente ho avuto le prime sorprese: i supporti del portapacchi si sono rotti probabilmente qualche urto di troppo, ed inoltre avendo smontato manubrio e pipa come ho sballato la bici tutti i pallini della serie sterzo sono andati a passeggio. (per la prossima volta 1° usare un portapacchi serio, 2° non smontare tutta la bici, 3° comprare serie sterzo con cuscinetti).

Concluso il montaggio delle bici ci rifocilliamo, e andiamo a letto curiosi per il giorno dopo.

Ci siamo dopo una abbondante colazione le bici sono pronte, si sistema il carico e via.

La tappa di oggi prevede circa 85 Km con 2000 mt di dislivello, i primi 25 km circa sono su asfalto, li usiamo per prendere confidenza con la bici carica. Inizialmente è un po strano pedalare con le borse cariche (circa 20kg più diverse bottiglie d’acqua). Dopo una breve pausa in un paesino dove si svolgeva una festa in stile ardia di Sedilo, eccoci allo sterrato, si inizia a salire e dopo 4 belle (brutte) salite siamo già a quota 2750 mt. Da qui una lunga discesa ci conduce al primo rifugio.

Non continuo ad annoiarvi con la descrizione di ogni giornata, anche perché sarebbero quasi fotocopie, colazione, pedalata, doccia, cena, e nanna.

Cercherò invece di raccontarvi quelle che sono le emozioni provate durante tutto il giro.

I paesaggi variano in continuazione a tratti sembra di essere in sardegna con distese di ginepri secolari e gole dove scorre acqua. In altri momenti siamo nel niente assoluto pedaliamo per Km senza vedere nessuno, salvo qualche pastore con le sue capre.

In prossimità dei piccoli villaggi, case di fango e nient’altro, fiumi di bambini ci vengono incontro salutandoci e chiedendoci in maniera quasi ossessiva “messieur un stilò” “messieur un bon bon”.

Siamo lontani dalla civiltà (almeno quella da noi conosciuta) almeno 50-60 anni.

Giorno dopo giorno la stanchezza si accumula nelle gambe, ma ogni sera finita la tappa siamo già trepidanti per il giorno dopo.

Questa è stata per me una esperienza bellissima, la fatica è stata tanta, e per di più una sera di febbre alta mi ha fermato per circa 1000 mt di dislivello (ho baipassato una salita in camioncino).

Ma i paesaggi, i volti dei bambini e delle persone in genere, le emozioni provate sono state veramente forti, non immaginavo un Marocco così. Unico rammarico e quello di non essere potuti arrivare alle porte del Sahara, ma le temperature degli ultimi giorni erano davvero proibitive per pedalare.

Quindi bilancio positivissimo, anche perché la guida (Maurizio D’Oro) è una persona splendida, conoscitore di tutte le piste della zona anche le più nascoste, ci ha permesso di vivere una esperienza che probabilmente non avremmo mai vissuto diversamente. Anche il resto del gruppo (eravamo 6) a parte qualche perla di un elemento un po esaltato, è stato splendido, affiatato e divertente.

Adesso come nella pubblicità delle crociere eccomi qui a “piangere” ricordando volti e paesaggi appena lasciati.

Ci Sono


Dopo molti gg eccomi nuovamente quì avevo promesso un resoconto della mia esperienza ma poi il tempo è passato e la voglia di scrivere anche.
Ma siccome ogni promessa è debito, e i debiti si pagano …….

Spero di non essere troppo noioso, e spero altresì che qualcuno possa trarre qualcosa da questa mia esperienza.

venerdì 25 aprile 2008

Avventura - 2 ci siamoooo


E finalmente ci siamo

Domani si parte, anche se solo come tappa di avvicinamento, l’avventura vera e propria inizierà lunedì. Oggi ho appena finito di preparare i bagagli, e di sistemare la bici, la bimba è imballata per benino, almeno lo spero. Il portapacchi mi lascia un po perplesso, spero che non faccia scherzi durante il viaggio. Il programma prevede per lunedì arrivo a Marrakech e montaggio della bici, quindi da martedì si inizia a pedalare. Credo che i primi giorni saranno i più duri, in quanto ci dirigeremo subito verso l’alto atlante, fino a quota 3000 mt, ci saranno da affrontare grosse pendenze, e bisognerà prendere dimestichezza col carico della bici, ma questo ve lo racconterò poi. Ora vi lascio qualche foto della bimba , e una cartina (non si capisce molto) del giro. A presto ciaooo

A dimenticavo , potrete seguire in corso d’opera l’avventura sul sito di Maurizio.

www.mauriziodoro.it/Avventura%20MAROCCO.htm

giovedì 17 aprile 2008

Avventura -11


Eccoci qua, il primo di una serie di post, dove cercherò di raccontare una piccola avventura, che credo mi rimarrà ben impressa nella mente e nel cuore.

Ci siamo -11 la data è sempre più vicina, ho deciso che l'ultima uscita sarà sabato (-7 ), dopodichè ,
passo alla logistica. Controllo meticoloso della bici, sostituzione parti usurate, montaggio portapacchi con prova di carico, ed infine imballaggio della bici.
Oggi ho iniziato a comprare alcune delle piccole cose che mi serviranno, salviette igieniche, pomata per eventuali arrossamenti, e alcuni farmaci di emergenza.
Lo stato di forma pare buono, ma ci sono ancora alcune perplessità, legate sopratutto al carico, e alle pendenze da affrontare.
Ci sentiamo presto con le news sui preparativi.